Nel settore aerospaziale la produzione tradizionale comporta spesso processi complessi e costosi, come la fusione, la lavorazione meccanica e l'assemblaggio per produrre parti e utensileria.
Inoltre, la scelta dei materiali assume un ruolo fondamentale in questo campo, in quanto si richiedono componenti con elevate performance meccaniche e termiche, rispettando stringenti test e normative. La stampa 3D offre un metodo di produzione alternativo che può superare molte delle limitazioni di quello tradizionale.
Tra i benefici che derivano dall'utilizzo della manifattura additiva troviamo una progettazione innovativa, la riduzione dei tempi e dei costi di produzione, la customizzazione e la riduzione degli sprechi e del peso.
I materiali maggiormente impiegati nelle applicazioni aerospace fanno parte della famiglia dei superpolimeri, con ottima resistenza chimica e alle alte temperature come PEEK, ULTEM, PPS, PPSU e in grado in determinate applicazioni di sostituire il metallo applicando il concetto di “Metal Replacement”, per ottenere componenti con una notevole riduzione in peso, aspetto fondamentale in questo campo.
Alcuni di questi polimeri hanno proprietà autoestinguenti secondo la normativa UL94 V0, proprietà richiesta frequentemente.
La tecnologia di stampa 3D permette di realizzare prototipi o parti funzionali, come ad esempio interni di aeromobili ed elicotteri, elementi strutturali e di fissaggio, convogliatori, mandrini solubili per la laminazione del carbonio, droni e strutture per modelli spaziali.
[UltiMaker] Strumenti per il controllo qualità dei velivoli, Royal Netherlands Air Force
[Texas A&M] Modelli stampati in 3D per test in galleria del vento
Supporto per sedile di aereo, progettato per ottenere una considerevole riduzione del peso
[UltiMaker] Prototipo concettuale di scambiatore di calore per aeromobile, con struttura gyroid per massimizzare efficienza e prestazioni
Prototipo di convogliatore d'aria per un sistema di raffreddamento in campo aeronautico